LA BELLEZZA DI AVERE UN PADRE

Non è un’invettiva contro i padri l’argomento del quaresimale del 3 marzo e che avrà come protagonisti il giornalista del Corriere della sera Antonio Polito e suor Anna Monia Alfieri esperta di politiche scolastiche, ma l’ennesima occasione per poter scoprire la bellezza e la gioia di avere un padre. Quando qualche anno fa Antonio Polito pubblicò Contro i papà fece capire da subito che il problema che affrontava non era tanto la solita questione sul “ruolo” del genitore quanto piuttosto la necessità di scoprire che l’uomo è tale proprio perché può riconoscersi figlio e perciò avereil coraggio ed il desiderio di stare all’altezza del proprio desiderio di paternità. Non dunque un noioso elenco di regole e norme a cui attenersi perfare in modo che i figli siano sempre buoni e bravi e neppure un catalogo di comportamenti tra cui selezionare quella che ci renda più amabili, ma il riconoscere di essere stati generati al mondo e alla vita da qualcuno cheper primo ci ha amati. Senza questa prerogativa essere padri o madri o figli si riduce ad una “parte” che troppo spesso sentiamo estranea. L’incontro avrà infatti come titolo Educazione: introduzione alla realtà totale. È proprio la totalità che è in gioco e non una parte di essa, quel tutto che è la reale aspirazione dell’uomo e che sola è in grado di mettere in moto l’essere umano. Stare all’altezza del proprio desiderio, non venire meno a se stessi, non mancare a ciò a cui più ci sentiamo chiamati (frasi, queste,che spesso sentiamo senza capirne mai bene e fino in fondo il significato) significa rispondere prima di tutto a quel bisogno di infinito a quell’urgenza di totalità che si manifesta fin da subito nella nostra vita, ma significa anche che il grido con cui il nostro cuore grida e chiama costantemente non è vano e neppure irreale perché in apparenza troppo grande, ma è il grido che il Signore ci ha messo nel cuore. Non è infatti sbagliato gridare. L’errore semmai è ignorare quel grido o accontentarsi di una risposta parziale che ci lascia insoddisfatti e che trasforma la nostra vita da un’occasione d’incontro ad una serie di cose da fare senza mai coglierne il significato e la bellezza. Per questa ragione siamo convinti che l’incontro del 3 marzo alle 20.45 a San Pio sia una di queste occasioni nelle quali ci sia data ancora una volta la possibilità di poter star di fronte al nostro desiderio senza paure e senza censurare nulla.

Marco Antonellini