C’era il clima della festa di popolo la sera dell’8 dicembre nella chiesa di S. Pio in occasione del concerto di Iskra Menarini. Non solo perché quella sera in chiesa si era in tanti e con la voglia di ascoltare qualcosa di bello, ma anche e soprattutto perché il concerto ha preso sin da subito una piega insolita rispetto a ciò che ci si attende da una cantante. Chi c’era non ha potuto non accorgersene. Ciò che più ha lasciato il segno è il senso profondo di familiarità che Iskra ha saputo trasmettere. Una familiarità mai data per scontata, ma ricercata e voluta e che cresceva mano a mano che il tempo passava. Ecco perché chi c’era è costretto a dire che quella sera l’ha passata non ascoltando qualcosa o qualcuno, ma stando con qualcuno. In fondo è un’esperienza comune l’essere in un luogo affollato e sentirsi completamente soli. Nel nostro mondo questa condizione è divenuta prassi costante. Ma tutto ciò cosa significa? Significa che la presenza di una compagnia nella nostra comunità non è illusione, ma un’esperienza possibile e che ogni circostanza è veramente l’occasione che ci viene offerta per scoprire ancora una volta che veramente tutto è grazia e che il Signore viene solo ed esclusivamente per noi. Verso la fine del concerto don Luca ha regalato a Iskra una rosa colta fra quelle che erano ai piedi dell’immagine dell’Immacolata, un gesto che non è stato solo un atto di cortesia, ma il segno che vuole indicare Colei che per noi è la vera bellezza. È solo sotto a quel segno che ci è possibile riconoscere la grazia di cui quotidianamente siamo fatti oggetto da parte del Signore. Il Signore viene, Egli è qui. Ecco il dono immenso della Sua presenza in questo Natale.

Marco Antonellini

iskra2011