“Chi legge con attenzione il testo del cosiddetto terzo «segreto» di Fatima, che dopo lungo tempo per disposizione del Santo Padre viene qui pubblicato nella sua interezza, resterà presumibilmente deluso o meravigliato dopo tutte le speculazioni che sono state fatte. Nessun grande mistero viene svelato; il velo del futuro non viene squarciato.”

Le parole dell’allora cardinal Ratzinger nell’incipit del commento teologico al terzo segreto di Fatima non lasciano spazio a fantasie o congetture: il terzo segreto non è più tale perché è stato svelato integralmente. Eppure -lo sappiamo bene- non sono bastate le parole di un papa canonizzato e di uno emerito a dissipare dubbi e soprattutto a sopire la curiosità che questo argomento, a cent’anni dalle apparizioni mariane di Fatima, continua a suscitare. Non è certamente per placare questa sete che mercoledì 22 marzo alle 20.45 nella chiesa di San Pio (Imola, via Gradizza) sarà presente il cardinal Tarcisio Bertone incaricato, durante il Giubileo del 2000, da Giovanni Paolo II della pubblicazione della terza parte del segreto. Per quale ragione quelle apparizioni segnano ancora così profondamente le nostre esistenze, anche in un tempo, quello attuale, che appare così lontano, non solo cronologicamente, da quegli eventi? Forse la risposta è più semplice di quanto non si creda. Semplice, ma non priva di fascino. Sono ancora una volta le parole di Ratzinger a fare chiarezza:

“Il fatto che l’unica rivelazione di Dio rivolta a tutti i popoli è conclusa con Cristo e con la testimonianza a lui resa nei libri del Nuovo Testamento vincola la Chiesa all’evento unico della storia sacra e alla parola della Bibbia, che garantisce e interpreta questo evento, ma non significa che la Chiesa ora potrebbe guardare solo al passato e sarebbe così condannata ad una sterile ripetizione. Il CCC dice al riguardo: « … anche se la Rivelazione è compiuta, non è però completamente esplicitata; toccherà alla fede cristiana coglierne gradualmente tutta la portata nel corso dei secoli »”.

Cristo non smette dunque di esercitare la sua straordinaria attrattiva nei confronti dell’uomo ed è in questo contesto di uno svelarsi della Verità che non si stanca di chiamare l’uomo che desideriamo, che questo anniversario venga celebrato. Appuntamento dunque a mercoledì 22 marzo.

Giacomo Pirazzini

(articolo tratto dal Nuovo Diario http://www.ilnuovodiario.com/ ) 

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