FIGLI IN CERCA DI PADRI
Martedì 18 marzo alle 20.45 nella chiesa di S. Pio, Elena Ugolini e Silvio Cattarina racconteranno il desiderio di paternità dell’uomo 

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Ah l’uomo che se ne va sicuro,/ agli altri e a se stesso amico,/ e l’ombra sua non cura che la canicola/ stampa sopra uno scalcinato muro!

La drammatica consapevolezza di questi versi di Montale sembrano fotografare la condizione umana meglio di altri. C’è una profonda differenza fra il sentirsi “sicuri” e l’essere certi. Perché la sicurezza è qualcosa che l’uomo si costruisce da sé, mentre la certezza la può dare solo un Altro. L’esperienza della felicità è tale che solo chi l’ha vissuta veramente è in grado di riconoscerla. E viverla non significa inventarla, o fabbricarsela, ma incontrarla. Il vero dramma dell’uomo moderno è proprio avere smarrito questa certezza ovvero l’aver smarrito il proprio destino di figlio amato e desiderato fino alla gelosia dal Padre. Fare un’esperienza autentica di essere figli è dunque il nostro destino perché la domanda che grida nel cuore esige esclusivamente una condizione di questo tipo. “Figli in cerca di padri”, il titolo del secondo Quaresimale della Parrocchia di San Francesco d’Assisi in Torano che avrà come protagonisti Elena Ugolini, Preside del Liceo Malpighi di Bologna e Castel San Pietro e Silvio Cattarina, psicologo e sociologo, fondatore della cooperativa sociale “L’Imprevisto”, ha lo scopo di mettere al centro della questione educativa un’esperienza (testimoniata dai ragazzi accolti da Cattarina) che ha nella ricerca della paternità autentica la risposta più coraggiosa alla sfida educativa di oggi. Perché coraggiosa? Perché chi si mette realmente alla ricerca del vero Padre non ha paura di giocarsi e non pone limiti al proprio desiderio di felicità; perché chi quest’esperienza l’ha vissuta e tuttora la vive sul serio non può non spendersi perché ogni uomo conosca il Dio che per primo lo ha amato. L’uomo ha bisogno di vedere in chi lo guarda la certezza di un destino buono. Egli infatti diviene “adulto” quando matura in lui la certezza di essere figlio all’interno di una compagnia guidata al destino. Solo allora il suo procedere nella vita avverrà in maniera decisa e chiara anche nei momenti in cui la realtà apparirà più dura ed ingiusta. È in questa esperienza fondamentale che egli riuscirà a vivere non solo la certezza di un aiuto che non viene mai meno, ma anche la forza ed il coraggio di essere egli stesso padre attraverso un’autorità pienamente umana perché sa con certezza di guardare a Colui che per primo gli è venuto incontro. La vita sarà allora un’avventura veramente degna di essere vissuta fino in fondo.

 


Marco Antonellini